Paola Costantini
Paola Costantini
Paola Costantini
Per diventare scrittore, un bravo scrittore, bisogna prima aver imparato a leggere. Si impara presto a scrivere e a leggere. La pedagogia lo insegna. Un bambino nel giro di poco tempo riesce a scrivere e a leggere.
Ma sappiamo veramente scrivere?
La risposta non è così scontata. Non sappiamo scrivere, finché non impariamo a leggere. Mettere nero su bianco ciò che ci passa per la mente sembra facile ma in realtà ci vuole tanto allenamento che inizia con la lettura.
La scrittura, difatti, non è una panacea. Non è un palliativo a malattie gravi. Non è una cura per malattie strane. È un modo di vivere. Il nostro modo di vivere. Unico, irrepetibile. E soprattutto, personale. Non esistono regole precise per scrivere un buon racconto o un romanzo di successo.
Basta seguire la propria creatività. E la nostra creatività va non solo scoperta, ma va nutrita, coccolata, arricchita, scatenata. Che succede al nostro organismo quando smettiamo di nutrirci? Prima o poi muore, esaurisce le sue energie, gli organi vitali smettono di funzionare, e il cervello si spegne. E la stessa cosa succede alla creatività. Se non viene costantemente stimolata, la nostra creatività si atrofizza.
E un metodo efficace per renderla e mantenerla viva per uno scrittore non è, come può sembrare ovvio, scrivere in continuazione. È certamente una buona abitudine, un esercizio che svilupperà sicuramente nuove e migliori capacità, ma per prendersi cura della propria creatività, sarebbe buona norma leggere, leggere e ancora leggere. Di tutto. E di più. Dal fumetto al saggio classico. Dal romanzo al racconto, dalla poesia, ai sonetti, alle guide turistiche, alla lista della spesa, ai volantini dei supermercati.
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Gustave Flaubert
Leggere, leggere, leggere. Per rendere più vasta la nostra cultura, per rompere gli argini della nostra mente, lasciarla spaziare e carpire le tante informazioni che il nostro cervello può contenere, e formarsi un proprio background. Un bagaglio di cultura, di informazione e di senso critico che ci permette, con la ricchezza del nostro vocabolario, di acquisire una migliore capacità comunicativa.
E una volta acquisita questa capacità, allora si che si potrà cominciare a scrivere.
Non togliete tempo prezioso alla lettura. Non scrivete rubando tempo alla lettura. La lettura di un romanzo vi insegnerà a scrivere forse più che compilare pagine piene di parole prive di senso. Formatevi un vostro bagaglio culturale da cui attingere esperienza e forza per scrivere. E per vivere.
Paola Costantini
Per diventare scrittore, un bravo scrittore, bisogna prima aver imparato a leggere. Si impara presto a scrivere e a leggere. La pedagogia lo insegna. Un bambino nel giro di poco tempo riesce a scrivere e a leggere.
Ma sappiamo veramente scrivere?
La risposta non è così scontata. Non sappiamo scrivere, finché non impariamo a leggere. Mettere nero su bianco ciò che ci passa per la mente sembra facile ma in realtà ci vuole tanto allenamento che inizia con la lettura.
La scrittura, difatti, non è una panacea. Non è un palliativo a malattie gravi. Non è una cura per malattie strane. È un modo di vivere. Il nostro modo di vivere. Unico, irrepetibile. E soprattutto, personale. Non esistono regole precise per scrivere un buon racconto o un romanzo di successo.
Basta seguire la propria creatività. E la nostra creatività va non solo scoperta, ma va nutrita, coccolata, arricchita, scatenata. Che succede al nostro organismo quando smettiamo di nutrirci? Prima o poi muore, esaurisce le sue energie, gli organi vitali smettono di funzionare, e il cervello si spegne. E la stessa cosa succede alla creatività. Se non viene costantemente stimolata, la nostra creatività si atrofizza.
E un metodo efficace per renderla e mantenerla viva per uno scrittore non è, come può sembrare ovvio, scrivere in continuazione. È certamente una buona abitudine, un esercizio che svilupperà sicuramente nuove e migliori capacità, ma per prendersi cura della propria creatività, sarebbe buona norma leggere, leggere e ancora leggere. Di tutto. E di più. Dal fumetto al saggio classico. Dal romanzo al racconto, dalla poesia, ai sonetti, alle guide turistiche, alla lista della spesa, ai volantini dei supermercati.
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Gustave Flaubert
Leggere, leggere, leggere. Per rendere più vasta la nostra cultura, per rompere gli argini della nostra mente, lasciarla spaziare e carpire le tante informazioni che il nostro cervello può contenere, e formarsi un proprio background. Un bagaglio di cultura, di informazione e di senso critico che ci permette, con la ricchezza del nostro vocabolario, di acquisire una migliore capacità comunicativa.
E una volta acquisita questa capacità, allora si che si potrà cominciare a scrivere.
Non togliete tempo prezioso alla lettura. Non scrivete rubando tempo alla lettura. La lettura di un romanzo vi insegnerà a scrivere forse più che compilare pagine piene di parole prive di senso. Formatevi un vostro bagaglio culturale da cui attingere esperienza e forza per scrivere. E per vivere.
Paola Costantini